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lunedì, Ottobre 7Storie, Racconti, Notizie sul mondo del Wine & Beverage

Bottiglie Aperte il 7 e l’8 Ottobre per la Milano Wine Week

Anche quest’anno, in occasione della prima edizione della Milano Wine Week, torna quello che probabilmente potremmo identificare come evento legato al mondo del vino con maggiore richiamo a Milano, Bottiglie Aperte!

In cosa consiste Bottiglie Aperte?

Anche per l’edizione 2018 molte saranno le cantine, in rappresentanza della maggior parte delle regioni italiane, che parteciperanno con le loro etichette ed idee di vino, con il chiaro intento di proseguire un’opera di diffusione e conoscenza del loro lavoro e prodotti, tutto a vantaggio di professionisti del settore e winelovers che potranno, il 7 ed 8 Ottobre, godere fino in fondo di bottiglie che, nella maggior parte dei casi, non potrebbero trovare nel capoluogo milanese.

La lista completa degli espositori è in continuo aggiornamento, potete trovarla qui e, per quanto riguarda Winelivery, al momento sono tre i produttori che ci pregiamo di proporre presso tutti i locali milanesi che ci hanno accordato la loro fiducia per quanto riguarda il mondo del B2B e che si possono trovare online sul nostro sito dedicato al B2C con consegna in 30 minuti dall’ordine ed alla giusta temperatura di servizio a Milano, Torino, Bologna e Bergamo.

Winelivery e i suoi produttori a Bottiglie Aperte

 

Cantina Fontezoppa, Cantina Terracruda e Tenuta Bosco Albano si contraddistinguono ognuna per delle scelte ben precise nelle loro offerte.
Le prime due con sede nelle Marche, Fontezoppa a Civitanova Marche e Terracruda a Fratterosa, mentre Tenuta Bosco Albano in quella parte di Friuli più vera e profonda dove vitigni quali il Sauvignon e la Ribolla Gialla trovano terroir ideali dove crescere e prosperare, Pasiano di Pordenone all’interno della DOC Friuli.

La Cantina Fontezoppa

Fontezoppa rappresenta per noi un grande classico, risale infatti a parecchi anni fa la nascita di una collaborazione che non ha fatto altro che crescere grazie ad un’idea di promozione ben precisa da parte di Mosè Ambrosi, strenuo difensore di due vitigni autoctoni marchigiani, la Ribona (o Maceratino) e la Vernaccia Nera di Serrapetrona.
Queste uve avevano praticamente perso la loro identità ma, proprio grazie a realtà come Fontezoppa, stanno conoscendo una nuova era di successi tra il pubblico che, una volta degustati, riescono a capire quali e quante differenze possano esistere nella nostra Italia del vino.
Bottiglie Aperte sarà inoltre l’occasione ideale per conoscere una nuova etichetta che, anche se da qualche mese proponiamo a più non posso nei tanti locali milanesi interessati, riuscirà senza dubbio ad entrare nel cuore di tanti appassionati perchè porta con se una bellissima storia, il Pepato Fabrini!
La cantina Fabrini rappresenta ed ha sempre rappresentato una realtà storica importante per le Marche e la loro idea di Vernaccia Nera aveva svolto un ruolo fondamentale nella crescita e conoscenza di questo vitigno in Italia e nel mondo ma, come troppe volte accade, alcuni valori e tradizioni corrono il rischio di essere dimenticati, facendo così mancare alle successive generazioni quanto di buono si è fatto e prodotto negli anni.
Da una situazione molto simile a quella raccontata nasce, grazie a Fontezoppa, il Pepato Fabrini, da un’azienda entrata a far parte della loro galassia e sulla quale, proprio Mosè, ha deciso di “scommettere” una parte importante del suo lavoro e cioè, far rinascere interesse, passione e conoscenza su un’uva autoctona dalla quale si producono vini importanti e praticamente perfetti per una determinata cucina, quella speziata ed avvolgente delle regioni del centro Italia e da questo il suo nome, Pepato che consiglio sin da subito di provare su una carbonara DOC o con il grande classico della cucina romana, il cacio e pepe!
Oltre a questa etichetta Fontezoppa porterà in degustazione a Milano il Pecorino Citanò, la Ribona 2016, Jaja Passerina Brut, il Vardò Riserva e, per finire, il Cascià, vino passito proprio da Vernaccia Nera di Serrapetrona.

Tenuta Bosco Albano

Tenuta Bosco Albano si trova in Friuli, in provincia di Pordenone ed ha iniziato la sua collaborazione con Winelivery da pochissimo tempo ma devo dire che, sin da subito, ha convinto il nostro responsabile prodotto Emanuele che, con forza ha perorato questi vini che, effettivamente, una volta degustati, non solo hanno convinto anche me ma stanno avendo già oggi un gran bel riscontro da parte del nostro pubblico online.
Il Friuli ad oggi rappresenta una delle regioni che più riscuote successo grazie ad una storia legata a vini che non hanno nulla da invidiare a qualsiasi altra parte del mondo perchè, grazie a terroir praticamente perfetti e condizioni pedoclimatiche che nel corso dell’anno oltre a regalare profumi e strutture uniche, raramente giocano scherzi ai produttori e quindi, in una realtà come quella milanese dove un sempre maggior numero di #winelover tende le proprie preferenze verso vini bianchi aromatici, profondi e con una freschezza e mineralità capaci di renderli perfetti sia come aperitivo o vino da abbinare a tantissimi tipi di cucine, alzano sempre di più l’asticella delle bottiglie vendute.
Ad oggi, nella nostra disponibilità, abbiamo il loro Sauvignon, il Bianco DOC da blend di Pinot Bianco e Chardonnay, un Pinot Nero molto curioso e due bollicine, il grande classico Prosecco DOC Millesimato Brut ed una Ribolla Gialla Millesimata Brut Nature semplicemente splendida!
Ed è proprio su quest’ultima bottiglia che voglio focalizzare l’attenzione perchè proprio ieri, nel corso di una degustazione in un noto winebar milanese, ho pienamente capito le potenzialità di uno Charmat talmente fresco, piacevole al naso e complesso sul palato da risultare non solo adatta come aperitivo ma come vino a tutto pasto dove, preferibilmente, giochi un ruolo da protagonista una cucina a base di pesce.
Le uve per questa bottiglia vengono raccolte solitamente all’inizio del mese di settembre dove, grazie al sistema di allevamento e alla fittezza dell’impianto, si ha una resa produttiva non superiore ai 90 quintali ettaro.
Il vino base posto in autoclave per la presa di spuma viene fatto fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati ad una temperatura di 14°-16° gradi per 18-20 giorni e, una volta raggiunta la prima pressione desiderata, la vasca viene refrigerata al fine di bloccarne la fermentazione e per favorirne la stabilizzazione. Successivamente il vino spumante viene mantenuto ad una temperatura controllata di 8°-10° C per oltre sei mesi al termine dei quali si procede alla filtrazione e all’imbottigliamento isobarico.
Presenta delle caratteristiche organolettiche ben precise quali un colore giallo paglierino dorato e delicato aroma floreale oltre a sentori fruttati di mela e pesca gialla. Il gusto è morbido ed armonico con un perlage fine e leggero che avvolge il palato regalando sensazioni gustative davvero affascinanti.
Ecco, dopo questa veloce descrizione di quelle che sono state le mie sensazioni una volta provata alla giusta temperatura, credo che tutti coloro che vorranno fermarsi al loro banco di degustazione durante Bottiglie Aperte non potranno che soffermarsi su un prodotto tanto affascinate quanto completo e di soddisfazione!

Cantina Terracruda

Fedele compagna a Bottiglie aperte anche la Cantina Terracruda!
Facile scriverlo quanto difficile raccontare questa realtà marchigiana di Fratterosa, molto vicina al confine con la Romagna dove solamente un sostenitore convinto di vini autoctoni come Luca poteva pensare di riuscire a vincere una sfida di quelle difficili davvero…esportare fuori dai loro naturali confini territoriali dei vini come il Bianchello del Metauro, la Garofanata e la loro versione di Aleatico.
Anche in questo caso mi piace soffermarmi su una bottiglia che, durante tutto il corso dell’estate 2018, ha imperversato a Milano, il Ciao Rifermentato da Bianchello del Metauro che, per inciso, anche oggi dovremo consegnare in un locale milanese.
I vini rifermentati, o sur lie come dicono quelli bravi, da alcuni vengono inseriti in particolari categorie di vini, da altri in mode estemporanee, da altri ancora tra i vini difettati che devono essere fatti uscire dalle cantine ed infine da chi li assurge a fenomeno del futuro…io che sono un maniscalco del vino mi limito a dire che i vini sono tutti uguali…per l’appunto vini e i rifermentati rappresentano delle interpretazioni soggettive di ogni singolo vigneron che vuole completare la propria gamma con qualcosa di diverso dal solito!
Il Ciao è davvero unico perchè riesce ad unire due anime diverse, quella del Bianchello del Metauro con la sua particolare mineralità e sapori e quella della base di un metodo classico, dove i lieviti vanno a giocare un ruolo straordinariamente importante nel tirare fuori la vera caratura del vino ed ecco, questa bottiglia a fronte di profumi ancora indefinibili quando la sia apre regala subito dopo una enorme dose di freschezza e piacevolezza di beva che, poco dopo, si trasforma nuovamente ed intensamente nei sapori del Bianchello, chiudendo con una sapidità ed asciuttezza di palato veramente invidiabili (chiunque non avesse la pazienza di aspettare Bottiglie Aperte lo trova sempre pronto e freddo da i ragazzi di Il Secco a Milano)!
Oltre al Ciao la cantina Terracruda porterà al banco di degustazione anche il classico Boccalino, la Garofanata, il Vettina, l’Ortaia ed il loro nuovissimo Metodo Classico (fratello maggiore del Ciao), per una esperienza degustativa completa e di grande soddisfazione!

Ecco fatto, noi ci saremo, loro ci saranno e voi? Verrete a trovarci? Spero proprio di si!