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PROSECCO: LE 4 CURIOSITÀ…

Che ti lasceranno a bocca aperta!

 

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sorseggiato un frizzante calice di Prosecco. Molti lo amano, alcuni lo odiano, ma conosciamo davvero tutto di questo grande classico della tradizione italiana?

Winelivery ha deciso di svelarvi 4 curiosità legate al Prosecco, per farvi diventare consumatori sempre più esperti, o semplicemente per darvi una chance di stupire i vostri amici nel weekend durante un aperitivo.

1. Il Prosecco è il vino più venduto al mondo

Ebbene sì, dal 2014, dopo aver superato anche le vendite dello Champagne, il Prosecco è ufficialmente il vino più venduto nel mondo, e detiene tuttora questo record. I mercati internazionali di riferimento sono gli Stati Uniti e la Cina, mentre sul territorio europeo il maggior importatore risulta essere il Regno Unito.

2. Franciacorta e Prosecco non sono la stessa cosa

Non tutti sanno che gli spumanti, pur sembrando identici all’apparenza, non sono tutti uguali. La differenza sostanziale risiede nel metodo di lavorazione: alcuni di essi, come i Franciacorta, ricorrono al cosiddetto Metodo Classico (che prevede una rifermentazione in bottiglia ottenuta con l’induzione di zuccheri e lieviti selezionati); altri invece, come il Prosecco stesso, utilizzano il Metodo Charmat (effettuando la stessa rifermentazione, ma in grosse cisterne chiuse in acciaio, dove vengono aggiunti zuccheri e lieviti).

3. Non esiste un solo di tipo di Prosecco

Proprio in base alla quantità di zuccheri che vengono aggiunti durante la fase di rifermentazione, è possibile individuare 4 categorie principali di Prosecco:

  • Dry
  • Extra dry
  • Brut
  • Extra brut/dosage zero

La versione extra dry, la meno dolce, è particolarmente adatta all’aperitivo; la versione dry, più dolce, è invece perfetta per accompagnare un dessert; le versioni brut ed extra brut, più moderne e internazionali delle altre due, riguardano invece un prosecco secco e super secco.

4. Il Prosecco non è un uva!

Sappiamo che spesso i vini prendono il nome dall’uva da cui derivano. Non è questo il caso del Prosecco. In pochi sanno, infatti, che l’uvaggio maggiormente utilizzato nella produzione di Prosecco è la Glera, e che solo quella proveniente da determinati territori garantisce la denominazione DOC e DOCG al prodotto finale.