Grandi e piccole aziende a confronto
Scopri le differenze tra i giganti dello Champagne e i piccoli viticoltori, per scegliere al meglio la tua prossima bottiglia e fare un figurone con gli amici!
Quando si parla di vino, la zona dello Champagne è una delle più riconosciute e apprezzate in tutto il mondo. Questo splendido paradiso situato a nord est della Francia è costellato da moltissime realtà vinicole, che convivono tra loro e ogni anno raggiungono eccellenze assolute nella produzione di spumanti metodo classico. Ma quali sono le principali differenze tra questi produttori? Se consideriamo solo le aziende che imbottigliano e rivendono champagne, possiamo individuare due categorie:
- Négociant Manipulant: fanno parte di questo gruppo le aziende che non riescono a soddisfare i bisogni produttivi attraverso i soli raccolti provenienti dai proprio vigneti. Esse devono quindi necessariamente rivolgersi a viticoltori terzi, grazie ai quali riescono a colmare le carenze di uva. Tutte le Maison blasonate e i marchi commerciali fanno parte di questa categoria, vista la grande quantità di acini necessaria a rispettare la richiesta del mercato. Sono riconoscibili dalla sigla NM in etichetta
- Récoltant Manipulant: sono i viticoltori che utilizzano solo uve provenienti da vigneti di proprietà e commercializzano da sé i propri vini. Sono più contenute sia in termini di dimensioni che di produzione. Infatti, nonostante possiedano la maggior parte degli ettari vitati della Champagne, non è facile per loro sostenere gli sforzi economici e commerciali per vinificare e imbottigliare in proprio. Ma, quando ci riescono, spesso danno vita a piccoli capolavori. Vengono indicati con la sigla RM in etichetta
Troppo complicato? Cerchiamo di riassumerne brevemente le caratteristiche e le differenze attraverso 3 punti, per guidarvi al meglio nella scelta della prossima bottiglia di Champagne!
- la territorialità del prodotto: questo è un tema molto caro a tutti gli appassionati di Champagne. Occorre fare una breve premessa. Il 90% degli ettari vitati della Champagne è di proprietà dei Récoltant Manipulant, mentre il 70% dei volumi di vendita è detenuto dai Négociant Manipulant e dalle Maison più importanti. Questi numeri fortemente in contrapposizione tra loro hanno portato le due categorie a specializzarsi in filosofie produttive differenti. Se da una parte gli RM hanno cercato di valorizzare al massimo le caratteristiche e l’unicità del territorio attraverso i cosiddetti Champagne de Terroir, dall’altra le grandi Maison hanno fatto degli Champagne de Cuvée il proprio fiore all’occhiello, influenzate dalla tecnica dell’assemblaggio. Questa differenziazione si sta via via assottigliando, poiché ad oggi piccoli produttori stanno acquistando vigneti in altre zone, realizzando a loro volta assemblaggi, e i grandi marchi hanno iniziato a produrre Champagne più “territoriali”
- la standardizzazione del gusto: aspetto che divide fortemente la critica. Se infatti gli spumanti dei RM risultano più intriganti e meno scontati rispetto ai classici Champagne commerciali, va detto che è più difficile per i piccoli produttori mantenere una produzione costante di anno in anno in termini qualitativi. Questo li rende sicuramente una scelta interessante ma anche azzardata. Discorso che non sfiora assolutamente le grandi Maison, maestre nella gestione sia dei prodotti “di linea”, che delle cosiddette “cuvée de prestige”, massima espressione dell’azienda e adatte a lunghi invecchiamenti
- Il prezzo: e per finire eccoci al punto cruciale, che spesso incide più di ogni altro sulla scelta di una o dell’altra categoria. Il costo degli RM è più contenuto, soprattutto grazie ad annate giovani e a sboccature precoci rispetto ai grandi Champagne. Permettono quindi a tutte le fasce di consumatori di avvicinarsi all’affascinante mondo degli Champagne, con prodotti ottimi e sopra la media. D’altra parte, bisogna comprendere gli elevati costi degli spumanti delle etichette prestigiose. Potendosi permettere lavorazioni complesse e decenni di invecchiamento, i colossi della Champagne come Moët & Chandon, Dom Pérignon, Veuve Clicquot e Ruinart (solo per citarne alcuni) riescono a dar vita a vere proprie opere d’arte in bottiglia, che vanno a costituire gli archivi storici nelle cantine delle aziende. Queste bottiglie, invecchiate anche per secoli, arrivano a toccare cifre astronomiche. Destinate ai sogni di molti sì…ma ai portafogli di pochi!
Vi abbiamo incuriositi? Eccovi un interessante confronto per stupire i vostri amici. Un grande classico degli Champagne contro una piccola chicca prodotta da una azienda di Récoltant Manipulant.
Da una parte il Réserve Impériale Brut di Moët & Chandon, dall’altra il Brut Nature Tradition di Boulard Baquaire. Divertitevi a scoprire tutte le differenti sfaccettature di questi ottimi spumanti, magari accompagnandoli con una cena estiva a base di pesce crudo delicato, frutti di mare e crostacei.
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