La splendida immagine qui sopra vuole essere il benvenuto in questo nostro nuovo articolo, un dolce modo per inoltrarsi nel racconto di una cantina machigiana, Terracruda, che ha deciso di credere nel progetto Winelivery e di unirsi noi.
Le origini di Terracruda
Siamo a Fratte Rosa, un piccolo comune nella provincia di Pesaro e Urbino, nell’entroterra marchigiano. Sorge a cavallo fra le valli del medio Metauro e del medio Cesano, sulla cima di una collina circondata dal verde dei campi coltivati e dei numerosi vigneti, che creano una cornice panoramica tra le più belle della provincia. Ha origini medievali, e il nucleo antico dell’abitato, dalla tipica pianta a spirale, è raccolto, con le sue pittoresche abitazioni di mattoni rosa, all’interno delle mura medievali e conserva al suo interno un pozzo. La fama di cui gode questa tranquilla località deriva dalla produzione ormai secolare di terrecotte dal nero luminescente, uniche nel loro genere. Ad esse è dedicato il locale museo demoetnoantropologico, che ha sede nel duecentesco convento di Santa Vittoria, in cui un apposito spazio è destinato a laboratorio di ricerca e sperimentazione, oltre ai laboratori di artigianato artistico.
Tra la magia che emana questo piccolo borgo arroccato, troviamo anche chi si occupa di vino, chi mette passione nella ricerca della migliore qualità delle uve per arrivare a prodotti di prima scelta.
La Cantina Terracruda ha origini recenti, ma la passione che la anima ha radici antiche. Nasce dall’unione e dalle idee di tre soci che hanno seguito la loro vocazione credendo nelle potenzialità di un territorio, nel quale la produzione di vino era prevalentemente realizzata a carattere familiare. Senza dimenticare le proprie origini, ma con lo sguardo rivolto al futuro, il progetto parte nel 2000 con l’acquisizione di oltre 20 ettari di vigneti, di cui 10 già impiantati con uve autoctone, e altri 10 rimpiantati con varietà locali, in particolare l’uva Aleatico, utilizzata per la produzione della Doc Pergola.
Un’importante scelta che è stata fatta è stata la valorizzare di soli vitigni autoctoni, che meglio esprimono l’essenza del territorio, avviando la produzione di vini Doc e recuperando antichi uvaggi locali, ormai quasi del tutto scomparsi. Così è stato restituito valore sia al territorio, sia al gusto autentico dei prodotti, in una società dove sempre più il sapore di ciò che consumiamo è alterato da sostanze aggiunte o da modelli di produzione che ne cambiano, anche profondamente, la natura.
Terracruda effettua la coltivazione della vite con metodologie a basso impatto ambientale: le uve vengono vendemmiate a mano nel rispetto dell’ambiente e della tradizione vinicola, vantandosi di avere una cantina costruita sotto il livello del terreno, sfruttando così la temperatura stabile del sottosuolo e l’isolamento naturale per mantenere costante la temperatura lungo tutto l’arco dell’anno, con un notevole risparmio energetico.
I vini prodotti da questa cantina sono tantissimi, potete scegliere attentamente il vostro qui .
Oggi scegliamo di presentarvi il Rosato Codazzo: fresco e piacevole, ideale per i vostri aperitivi in queste giornate afose. Di un rosa tenue, cristallino, è perfetto anche con piatti di pesce, oppure con uno dei piatti tipici locali, come le lumachine di mare in umido.
Lo trovate qui, pronto da degustare.
Buon brindisi!