Dalle terre di Valtellina ecco un nuovo capitolo sulla storia di Caven: il Messere, lo sforzato.
L’origine di Messere
Un vino prelibato, che prende il nome da una parola in dialetto valtellinese “mesèr”, o “messere” . Questo termine racchiude in sé un senso di autorevolezza e rispetto verso una persona distinta, qualcuno di importante che meritasse riverenza. I “messeri” spesso erano coloro che possedevano i migliori vigneti del paese, e che producevano un ottimo vino apprezzato da tutti.
Questo vino, infatti, può essere solo definito un ottimo vino. La preparazione che gli viene dedicata è lunga e articolata: 20 sono i mesi di lavorazione che subisce, di cui almeno 12 passati all’interno di botti di legno.
Le uve provengono da vigneti che rientrano nei terreni nel comune di Sondrio, Montagna in Valtellina e Teglio, terre che fanno da culla anche al Valtellina Superiore Grumello e al Vagella.
Dopo aver scelto i migliori grappoli di uve di Nebbiolo, o Chiavennasca, delle proprie vigne durante la vendemmia, li si separa dal resto del raccolto, ponendoli in cassettine di legno. Una volta raggiunta la cantina vengono posti ad appassire su graticci in locali asciutti e ben ventilati detti “fruttai”per circa tre mesi. Questo è un passaggio fondamentale, che avviene in un ambiente dove umidità e temperatura vengono costantemente controllate in modo tale da conferire alle uve le giuste qualità.
Dopo questo lungo appassimento, verso la metà di dicembre, le uve, che avranno perso circa il 40% del loro peso, vengono vinificate. La fermentazione è la così detta a cappello sommerso, con macerazione sulle bucce per 15/20 giorni a temperatura controllata.
La maturazione è lenta e curata, e avviene entro piccole botti di rovere francese per almeno 15 mesi e successivamente in botti grandi. Per poi finire in bottiglia…
…e dalla bottiglia ai nostri bicchieri dove si può apprezzare il suo colore rosso rubino acceso, che subito ne evoca un sapore deciso. È intensa la profumazione che si concilia con il tipico sapore di “frutto passo” ovvero uvetta, che lo rende vellutato al palato.
Per il gusto che ha è infatti un ottimo compagno di piatti forti, come la cacciagione o la selvaggina, ma anche di formaggi stagionati che pretendono un alleato che renda forte il connubio.
I vari riconoscimenti che questo vino ha ricevuto sono prova della sua grande qualità, un vino simbolo della Valtellina che saprà esaudire le vostre richieste anche nel periodo delle feste!
E adesso è arrivato il momento di degustarlo!