Come questa immagine ci invita a fare, a volte per capire l’origine di alcuni vini bisogna proprio addentrarsi nelle terre da cui provengono…
Siamo nel piacentino, meta di numerosi itinerari e gite fuori porta, terra che attrae per le sue bellezze naturali ma anche per la storia che si porta dietro e per la sua arte.
Qui la natura domina incontrastata tra speroni rocciosi, colline disseminate di vitigni e panorami dominati da campanili, torri e possenti fortificazioni, che rendono il territorio un luogo carico fascino.
Il vino piacentino
I colli piacentini sono famosi anche per il vino, per le tante cantine, diverse tra loro, che si dedicano alla coltivazione di vitigni e alla produzione dei migliori vini. La viticoltura piacentina affonda nella storia le radici della sua tradizione: sono stati, infatti, rinvenuti nel territorio testimonianze di resti di vasi vinari utilizzati per la conservazione e l’invecchiamento del vino. “Vinum merum placentinum laetificat”, dicevano i latini (“Il sincero vino piacentino trasmette gioia”), un detto che la memoria secolare e l’assiduo e appassionato lavoro non hanno certo sminuito.
La passione per la terra e per il vino coinvolge da sempre l’azienda Illica, un gioiello di produzione vitivinicola che ha le sue radici a Case Barani, frazione del piccolo comune di Vernasca.
In questa valle straordinaria, da sempre Illica produce grandi vini biologici, che nascono non dalla moda dell’ultimo momento ma da valori quali la valorizzazione del territorio e il rispetto dell’ambiente, creando un rapporto simbiotico con ciò che è davvero l’essenza di quei luoghi.
Inverni freddi ed estati mai troppo calde, cieli limpidi e fresche brezze, forti escursioni termiche fra il giorno e la notte, sono una benedizione che riesce a creare un microclima unico che consente di rispettare gli equilibri della natura.
L’Ongino Gutturnio Superiore 2013 BIO è uno dei cavalli di battaglia di Illica.
Un vino dal colore acceso, rosso rubino dai riflessi porpora, con un profumo intenso di frutti rossi unito a mandorle, rabarbaro e chiodi di garofano. L’abbinamento consigliato è con piatti di pasta fresca ripiena o secondi di carne, ma anche accompagnato a formaggi di media stagionatura non fa per niente brutta figura.
Da queste terre incantevoli, già così tempestate da queste mille meraviglie, proviene anche un grande genio, uno dei più importanti compositori dell’800 che ha saputo donarci opere senza tempo.
Giuseppe Verdi condusse una vita a cavallo tra due mondi: quello musicale e quello rurale, apparentemente lontani ma che in realtà, grazie all’opera del grande Maestro, ci mostrano di aver trovato una complicità inaspettata e un’ispirazione reciproca.
Il legame di Verdi con la terra d’origine è stato sempre molto forte. Il padre Carlo, piccolo proprietario terriero, aveva acquistato con il ricavato della vendita dei terreni una modesta osteria in cui vendeva vino, liquori, caffè, zucchero e altri generi alimentari a Roncole di Busseto.
Le sue radici familiari si trovano quindi nella civiltà contadina, nei suoi valori di positività e tradizione. Egli non fu solo un genio della musica, ma anche un imprenditore agricolo appassionato e legatissimo ai suoi luoghi origine, dove ha creato opere immortali e anche gestito oltre un migliaio di ettari di poderi.
Se volete sentirvi parte di tutto questo, non vi resta che assaggiare questi vini che hanno tessuto qui la loro storia. Oltre al Gutturnio trovate qui gli altri vini Illica, pronti a stupirvi e a portare un po’ di tradizione piacentina nelle vostre case!