Che orrore!… O forse no?
Ammettiamolo: abbiamo affrontato anni di discussioni e perplessità circa il miglior materiale per i tappi delle nostre care bottiglie di vino e ancora siamo cittadini della terra di mezzo, confusi come le zanzare a Novembre, neutrali come la Svizzera…
Simpatizzanti del sughero come l’italica tradizione ci suggerisce, ma è effettivamente meglio o dobbiamo iniziare a mettere in dubbio le nostre convinzioni a favore dei più moderni tappi sintetici e/o a vite?
Avvistata una bottiglia con tappo a vite, questa verrà immediatamente posizionata nel nostro scompartimento vino mentale a metà fra le “vere” etichette, quelle buone con il tappo in sughero, ed il vino in brik, polo negativo indiscusso.
Chiarissimo, siamo fan della vite ma, per l’amore del cielo, del tappo a vite giammai.
E che ci diciamo del sempre ormai più diffuso tappo sintetico? E dell’inenarrabile delusione che ci possiede una volta scartata la stagnola di conservazione e scoperto che il nostro vino è chiuso con un tappo di plastica?!
In vino veritas, perciò ecco la verità di ogni tappo
Bando alla retorica, cerchiamo di capire i pro e i contro di ciascuna chiusura e chissà che non ci si convinca insieme a smettere di demonizzare quelle più moderne.
La “vino veritas” del tappo di sughero
Il tappo di sughero è inopinabilmente benvoluto per essere:
- Naturale
- Quel grande classico che non annoia mai
- Ottimo per la lunga conservazione da cantina, soprattutto per i cari e amati rossi fermi
- Imprescindibile quando non ci si può permettere di perdere gas, detta così parrà orribile a voi doppio-sensisti del mio cuore, parliamo di bottiglie di spumanti!
- Capace di far “respirare” il vino (ma questo non è necessariamente un bene)
- Cardine del rito dell’apertura, sempre atteso dai commensali sia per il battesimo di bottiglie importanti che semplicemente come momento di aggregazione
Sui contro ci interroghiamo tendenzialmente poco ma teniamo a mente che, oltre ad essere più costoso, il sughero tende a modificare il gusto del vino: una consistente percentuale di bottiglie risulta infatti viziata da piccole o grandi alterazioni, molte delle quali piacevoli e alcune, ahinoi, affette dal morbo del “sa di tappo” (causato dal TCA, la temuta sostanza fungina che ne è responsabile; un piccolo approfondimento se vorrete fare i saputelli con i vostri compagni di bottiglia).
La “vino veritas” dei tappi moderni, Stelvin e sintetici
Ma, signori e signore anche i tappi a vite, chiamati Stelvin, ed i sintetici hanno svariati punti a favore, da da dadaan:
- Sono garanti del fatto che il contenuto non verrà viziato da sostanze quali muffe, tanfo sospetto, seccume ed il già citato morbo “sa di tappo”
- Sono quindi, e lo dico sperando che non mi venga revocata la cittadinanza, tendenzialmente più igienici
- Non lasciano passare l’ossigeno, croce e delizia di molte produzioni vinicole: teoricamente tutto l’ossigeno di cui il vino avrebbe bisogno per evolvere sarebbe già contenuto nel collo della bottiglia
I tappi a vite sono anche più comodi: non necessitano del complementare cavatappi per gustarne il contenuto e si può richiudere la bottiglia con il suo stesso tappo mantenendone inalterato il sapore .
Difetti? E che ve lo dico a fare: nessuna poesia, nessun sapore di tradizione, zero sex appeal per te boccia dal tappo moderno.
Non sono chiaramente adatti a tutti i tipi di vino, come dicevamo, tuttavia parrebbe sia arrivato il momento di dare loro una chance.
“Vino al vino” e calici alla mano, provare per credere
Vogliamo fare un gioco?
Calici e bende alla mano, sedetevi al tavolo della vostra cucina e uno dopo l’altro, ma senza sbirciare mi raccomando, vedete chi fra voi ed i vostri soci dal gomito allegro, riesce a capire quali di questi vini della nostra selezione siano con tappo di sughero o moderno.
Fateci anche sapere quali avete preferito!
Potete ordinare sul nostro sito e su applicazione, ricevendoli in mezz’ora comodamente a casa vostra, alla giusta temperatura di servizio.