Ci sono terre in cui nascono grandi storie, grandi vini e a volte anche grandi personaggi, e questi elementi crescono insieme arrivando a fondersi in qualcosa di unico.
Santo Stefano Belbo è un piccolo comune in provincia di Cuneo, Piemonte, ed è una terra di vini dal gusto intenso.
Sono molte le persone che sono state catturate dalla passione per questo vino, passione che si è trasformata in dedizione e in lavoro volto alla cura del prodotto e al raggiungimento di risultati straordinari, guidati dall’amore per le radici di questo luogo e il rispetto della sua tradizione.
L’Azienda Agricola Seirole nasce qui, in questa cornice di natura e memorie del passato, tra antichi mestieri che vengono portati avanti negli anni da chi crede profondamente nella qualità.
Il suo nome deriva dall’omonima collina su cui è sita, immersa nelle splendide Langhe, cariche del fascino di castelli e borghi storici.
Il lavoro di questa azienda nasce dalla passione per la terra e per i suoi prodotti e con l’esperienza maturata in decenni, ora inizia a produrre i suoi vini partendo dalle migliori uve dei suoi vigneti.
Questo paesino porta con sé la storia anche di un grande scrittore, che con le sue parole ha marchiato questo luogo, restituendogli, in versi, tutta la bellezza che esso gli aveva donato.
Di questo luogo Cesare Pavese scrisse: «Il mio paese sono quattro baracche e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da bambino. Siccome sono ambizioso, volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti: non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là».
Lo splendore che questo luogo sprigiona deriva dalla terra, dalla natura che impregna le vie, le strade e i boschi ai margini delle Langhe. Ma sono anche i profumi che hanno lasciato un profondo ricordo, odori inconfondibili che non hanno mai abbandonato chi li ha incontrati.
“Traversai Belbo, sulla passerella, e mentre andavo rimuginando che non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata con le foglie giuste e quel l’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il respiro e il suo sudore.”
Quell’odore di vendemmie e di fienagioni negli anni è rimasto, si è espanso, si è esteso come le vigne che colorano il paesaggio.
In questo luogo così suggestivo prendono quindi forma vini classici:
Spumante Brut Cü Bianc Metodo Classico
che si sposa bene con antipasti di pesce o verdure e primi piatti, risotti o paste, sempre di pesce
Moscato d’Asti DOCG Cü Bianc
perfetto per gli aperitivi o da degustare insieme a pasticceria secca, zabaione o dolci alla frutta.
Se volete quindi assaggiare il gusto autentico dei vini piemontesi potete trovare qui quelli della cantina Seirole, da scegliere secondo i vostri gusti.
Buon assaggio!