Che cosa c’è di più piacevole del rito, tutto italiano, di terminare la cena con un bicchierino di amaro o di grappa? Ma se sul vino abbiamo spesso le idee molto chiare, non è altrettanto scontato sapersi destreggiare tra un fine pasto e l’altro.
Se infatti l’amaro attira soprattutto chi va alla ricerca di note aromatiche e spezie, la grappa è un must per chi ama le gradazioni alcoliche più forti e i sapori più decisi.
Oggi, però, esiste il prodotto giusto capace di mettere d’accordo tutti.
Si chiama Ramazzotti Il Premio e nasce dall’incontro, tutt’altro che casuale, dell’iconico amaro, tra i più amati fine pasto degli italiani, e una finissima grappa Riserva ottenuta da uve Nebbiolo. Questa interessante ricetta, che la leggenda vuole essere stata ideata attorno al 1850 dal patriarca della famiglia Ramazzotti, Ausano, è rimasta per anni gelosamente custodita e riservata ai momenti di festa della sua famiglia. Oggi, seppur in tiratura limitata, è finalmente disponibile per tutti noi.
Capace di mettere d’accordo tutti sulla scelta del bicchiere con cui concludere la cena, Ramazzotti Il Premio rivela un carattere estremamente versatile e a seconda di come decidiamo di servirlo, può accontentare davvero tutti.
Ecco quindi i nostri 4 suggerimenti
per apprezzare Ramazzotti Il Premio
- A tavola, abbinato a dolci o formaggi. Per quelli che non considerano realmente terminata una cena senza aver mangiato un pezzetto di formaggio o un buon dolce, Ramazzotti Il Premio può diventare protagonista già delle ultime portate. La spiccata aromaticità dell’Amaro Ramazzotti e la gradevole alcolicità della grappa, accompagnano perfettamente formaggi saporiti e di media stagionatura. Ma anche dessert cremosi (e golosi) come tiramisù, panna cotta o crema catalana. Ma se siete dei veri golosi, però, provate semplicemente ad abbinare un sorso de Il Premio con una scaglia di cioccolato fondente. Pura estasi!
- Liscio, servito freddo. Per chi ama la semplicità, questo è ovviamente il modo migliore per gratificarsi con un bicchierino di Ramazzotti Il Premio. Conserviamo la bottiglia in frigorifero fino a metà cena e poi lasciamo che lentamente la temperatura torni a salire. Serviamo Il Premio ancora ben freddo e lasciamoci stupire da quanto piacevole possa essere il mix tra le note balsamiche e agrumate dell’Amaro Ramazzotti e la dolce ricchezza portata dalla grappa elevata per ben 36 mesi in botti di legno pregiato. Sorso dopo sorso, lasciando salire lentamente la temperatura nel bicchiere, scopriremo sfumature sempre diverse.
- On the rock. Basta aggiungere qualche cubetto di ghiaccio per scoprire un prodotto completamente diverso. Leggermente più diluito, infatti, Ramazzotti il Premio rivela ancora più chiaramente le sue note balsamiche. E grazie alla gradazione alcolica leggermente più bassa è davvero molto difficile resistere alla tentazione di riempire ancora il bicchiere dopo il primo giro.
- Miscelato per creare un cocktail dal sapore unico. Se ci avete seguito fin qua, avrete ormai capito che Il Premio non è il solito amaro destinato a passare mesi sul mobile del salotto a prendere polvere. E se volete continuare a “premiarvi” anche nel dopo cena, la soluzione che vi consigliamo è di provare a miscelarlo. A Milano ormai i barman più innovativi propongono Ramazzotti Il Premio anche come base per un semplice ma piacevolissimo cocktail, con Vermouth Bianco, più o meno dolce, ghiaccio e soda. Non potete immaginare il piacere.
O meglio da oggi potete. Winelivery, infatti, vi porta Ramazzotti Il Premio direttamente a casa in 30 minuti. Provatelo e capirete il significato della frase “Bella la Vita”!