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mercoledì, Ottobre 9Storie, Racconti, Notizie sul mondo del Wine & Beverage

Dici Prosecco…

Dici Prosecco e pensi inevitabilmente alle bollicine. Quasi fosse un sinonimo di occasione piacevole, aperitivo e più in generale di festa. 

Ma cosa sappiamo veramente del Prosecco? E siamo certi di saper distinguere un vero Prosecco da una qualunque bollicina? Per non sbagliare vi aiutiamo noi!

Conegliano DOCG Le Tose, Prosecco Superiore

Prosecco, facciamo chiarezza

  1. Il Prosecco è uno spumante prodotto con il tradizionale metodo Charmat (in Italia si può anche chiamare Martinotti, in onore dell’inventore italiano del sistema più efficiente per fare gli spumanti). Il metodo Charmat si usa per spumantizzare velocemente i vini prodotti da uve particolari. Il risultato sono vini spumanti semplici e piacevoli. Perfetti per l’aperitivo. Come si riconoscono? Rispetto ai Metodo Classico, Champagne o Franciacorta, hanno in genere una bollicina un po’ più grossolana… Meno fine.
  2. Il Prosecco, quello vero, arriva solo da Friuli e Veneto. Su questo non si scappa. E di conseguenza se sulla bottiglia del vino che ci stanno spacciando per Prosecco campeggia una scritta Toscana o Sicilia… Magari si tratterà comunque di un buon vino, ma certamente non sarà un Prosecco.
  3. L’uva che si usa per fare il Prosecco è la Glera. Un bel grappolone con acini verdi e succosi. Vitigno definito semi-aromatico (meno del Moscato ma più dello Chardonnay) il Glera è il principale protagonista del successo del Prosecco. Un tempo l’uva stessa si chiamava Prosecco ma per evitare che potesse essere piantata anche in altre regioni/nazioni e potesse dar vita a dei Prosecco fuori zona… Si è preferito battezzarla con un nuovo nome. 
  4. Piccola precisazione. Il Glera è un vitigno a bacca bianca. Quindi… non esiste un Prosecco rosato!
  5. La fascetta ministeriale.Se vogliamo essere davvero certi che il vino che ci stanno servendo sia davvero un Prosecco e non un’imitazione, controlliamo il collo della bottiglia. Sui Prosecco originali ci deve essere una fascetta ministeriale, una sorta di sigillo di qualità.
  6. Fascetta ministeriale a parte, è l’etichetta che potrà darci più informazioni. Il Prosecco base, etichettato come DOC, proviene da un’ampia area, più o meno collinare, tra Friuli e Veneto. In alcuni casi potrebbe essere indicata anche la provincia, come nel Prosecco Treviso DOC. I vini di qualità superiore, invece, provengono da due ristrette aree nel cuore della Denominazione: i colli Asolani e le colline tra Conegliano e Valdobbiadene, dove si trova anche la collina di Cartizze, terra di origine di quelli che sono considerati i migliori Prosecco al mondo. In questi casi si tratta di un prodotto DOCG.

Siete pronti a scoprire tutto sul meraviglioso mondo del Prosecco? Ok, allora vi consigliamo di iniziare da qui: Conegliano DOCG Prosecco Superiore Le Tose della Società Agricola Gli Allori. Una piccola azienda, un grande Prosecco di qualità. Consigliato!!