Cari Winelovers,
oggi per “red or white xmas” abbiamo due ospiti d’eccellenza: Maria, una ragazza di Bergamo, e il suo Moscato di Scanzo!
Maria Nosari, 32 anni di Bergamo, è laureata in Giurisprudenza e, dopo aver lavorato in uno studio legale e nello studio notarile di famiglia, ha deciso di dare una svolta alla sua vita: dagli studi di legge agli studi enogastronomici. “Oggi sto frequentando un Master in Food&Wine Communication presso la IULM di Milano con la speranza di acquisire più nozioni possibili sul mondo della comunicazione enogastronomica”.
![maria](https://blog.winelivery.com/wp-content/uploads/2016/12/maria-300x300.jpg)
Questo per seguire una passione di famiglia…
“Il Moscato di Scanzo VIVAMARIA nasce da un idea di mio padre che, avendo 1 ettaro di terreno nel paese di Scanzorosciate -da cui prende il nome questo Moscato di Scanzo-, era solito regalarlo ai clienti e berlo con gli amici.
Purtroppo venne a mancare nel marzo del 2014 ed io decisi di continuare la produzione del VIVAMARIA in suo ricordo. La produzione del nuovo VIVAMARIA è iniziata con la raccolta del 2013 che ha permesso la sua vendita nel novembre del 2015.”
![moscati](https://blog.winelivery.com/wp-content/uploads/2016/12/moscati-225x300.jpg)
Il Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo nasce nel dicembre del 1993, con D.M del 17 aprile del 2002 viene istituita la denominazione “Moscato di Scanzo Doc o “Scanzo Doc”, infine, a fronte della sua particolarità ed unicità, nel febbraio del 2009 il Ministero delle Politiche Agricole accoglieva la richiesta del Consorzio di attribuire a questo vino autoctono la “Denominazione di Origine Controllata e Garantita”.
Oggi il Moscato di Scanzo e la più piccola DOCG d’Italia, viene coltivato in soli 31 Ettari nel Comune di Scanzorosciate , provincia di Bergamo, da un vitigno che possiede lo stesso nome del vino che genera.
![moscato-di-scanzo](https://blog.winelivery.com/wp-content/uploads/2016/12/moscato-di-scanzo-1-1024x621.jpg)
La vendemmia avviene tra la fine di settembre e la metà di ottobre dove le uve meticolosamente selezionate vengono poste in appassimento, in graticci o in apposite cassette, in ambienti ventilati o termo condizionati, per un minimo di 21 giorni, al fine di controllarne l’ evoluzione ed evitare che si formino le muffe.
![moscato-di-scanzo](https://blog.winelivery.com/wp-content/uploads/2016/12/moscato-di-scanzo-2-300x156.jpg)
Il disciplinare di produzione, dopo l’appassimento, prevede che venga lasciato in vasche di acciaio per almeno 2 anni per affinare le sue qualità e successivamente imbottigliato.
VIVAMARIA, procedimento e scheda tecnica a cura dell’enologo Massimo Gigola.
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Vino prodotto con uve fatte appassire in piccole cassette di legno per 45 giorni mediante ventilazione naturale del fruttaio.
L’uva al giusto grado di appassimento (oltre i 20 gradi alcolici potenziali) è stata pigiata e privata dei graspi, e il pigiato ottenuto è stato convogliato in una botte d’acciaio dove ha macerato a freddo per una settimana.
Successivamente è stata innescata la fermentazione alcolica mediante la preparazione e la moltiplicazione di un ceppo di lievito selezionato.
Il mosto ha fermentato sulle bucce a temperatura controllata per circa 20 giorni durante i quali, con continui rimontaggi, sono stati estratti colore, tannino, sostanze minerali e aromi.
Il vino ancora dolce è stato tolto dalle bucce per conservare il residuo zuccherino tipico del vino passito di Scanzo.
Dopo alcuni travasi, per separare il vino dal fondo, il prodotto si è affinato in vasca d’acciaio per 2 anni.
Durante questo lasso di tempo il vino ha raggiunto la sua naturale stabilità e caratteristica.
Filtrato leggermente è stato imbottigliato in bordolesi da 500 ml con tappo in sughero.
Dati analitici: gradazione alcolica svolta 15,00%vol; zuccheri residui 100 g/L; estratto secco ridotto 38 g/L; acidità totale 8g/L.
Dati organolettici: Di colore rosso rubino con riflessi violacei, al naso si apre con le note tipiche del vitigno moscato di Scanzo. Si percepiscono note di frutta rossa tipo ciliegia e mirtilli unite a sentori di fiori bianchi cedro candito e mughetto.
Al palato l’ingresso è ampio e avvolgente, dolcezza abbondante ma equilibrata da una buona ricchezza di tannino e da un’acidita’ fissa non indifferente. Chiude sapide e lungo.
Ringraziamo di cuore Maria Nosari, non solo per il tempo dedicatoci ma per il tempo e la passione dedicata alla produzione di uno splendido Moscato di Scanzo: il VIVAMARIA!
Se volete assaporare questa meraviglia o meglio regalarlo per poterlo apprezzare in compagnia, non fatevelo scappare, lo trovate qui!