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giovedì, Aprile 18Storie, Racconti, Notizie sul mondo del Wine & Beverage

Moscato d’Asti? Volentieri… ma secco!

Siamo sempre stati abituati a pensare all’Asti DOCG come a un vino dolce. Perfetto per festeggiare in famiglia la sera di Natale o tutt’al più per accompagnare qualche dolce a fine pasto.

E’ già qualche anno, però, che i responsabili del Consorzio dell’Asti DOCG hanno iniziato a pensare che fosse un peccato limitare il consumo di questo piacevole vino solo alla fine pasto e alle occasioni di festa. E sull’onda del successo planetario del Prosecco, hanno quindi pensato di consentire la produzione di una nuova versione dell’Asti DOCG.

Secco…. O meglio meno dolce. E quindi perfetto anche come un insolito aperitivo.

Asti DOCG Secco:
i primi risultati iniziano ad arrivare

Asti DOCG SeccoOttenuto esclusivamente da uve Moscato bianco coltivate nei 52 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, l’Asti DOCG anche nella sua versione secca stupisce per la versatilità. Al naso rivela tutte le note profumate tipiche dell’uva di origine. Ma è soprattutto in bocca che lascia il segno. Perché rimane piacevolmente aromatico ma contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare non è dolce. Ma fresco e giustamente secco.

Recentemente abbiamo avuto modo di assaggiare l’Asti DOCG Extra Secco di Arione. Lo abbiamo stappato per fare un aperitivo tra vecchi amici. Ed è stato un vero successo.

Ed ecco 3 consigli per apprezzare al meglio questo nuova tipologia:

  1. Temperatura di servizio tra i 4 e i 6 gradi. Per apprezzare al meglio la freschezza del vino.
  2. Abbiniamolo al classico aperitivo a base di salumi e formaggi freschi. Mentre evitiamo i cibi troppo saporiti o speziati che coprirebbero i profumi più eleganti del moscato.
  3. Se vogliamo portarlo a tavola… Andiamoci cauti con l’abbinamento. Ma un bel risotto mantecato con lo stesso spumante può essere una bella idea!